Pronto per il Paradiso - L'ultima messa, 1890
Col passar del tempo si indeboliva e
la salute diminuiva. Non riusciva più a scrivere e poi nemmeno a leggere, ma
continuò a dettare le lettere. Egli fu costretto a declinare molti inviti, ma quando
seppe di un suo vecchio allievo, in passato non credente, che stava morendo,
viaggiò fino a Oxford per stargli vicino nel momento del trapasso.
Rimase inoltre padrone delle sue
facoltà mentali fino all’ultimo e pubblicò ancora un importante saggio
sull’ispirazione della Bibbia. Venne un giorno a fargli visita, senza alcuna
umiltà, Mons. Ullathorne, in precedenza
vescovo di Birmingham; il cardinal Newman, ben consapevole di essere
solo un sacerdote dinanzi a un successore degli apostoli, si inginocchiò per ricevere la benedizione
del Vescovo. Questi rimase così colpito dall’incontro che scrisse: “La sua
presenza mi ha annientato: c’è un santo in quell’uomo!”
Fino all’ultimo poi fu pieno di carità. Pochi mesi prima della sua morte seppe che alcune operaie cattoliche in una vicina fabbrica, erano costrette dai proprietari Quaccheri a partecipare alla quotidiana istruzione religiosa quacchera. Un freddo giorno di novembre nonostante ci fosse la neve, si fece portare a incontrare i responsabili e il principale, per parlare in difesa della loro libertà di coscienza; fu così convincente che alle operaie cattoliche fu concessa una stanza, perché potessero recitare le loro preghiere. Tornando confidò al suo segretario: “Se posso ancora fare cose come questa, sono ben contento di vivere ancora”.
Il giorno di
Natale del 1890, il Cardinal Newman
celebrò la sua ultima Santa Messa in pubblico. Quanto aveva amato questa
celebrazione! Ben sapeva che il Signore veniva sull’altare in ogni Messa, che
non riusciva più a celebrare tutti i
giorni. Capiva che erano vicini la fine della sua vita e l’incontro col suo
Creatore e Salvatore; si avvicinavano il
Giudizio di Dio e poi un giorno, grazie alla Sua misericordia, il Paradiso.
Il 9 agosto 1891 il Cardinal Newman andò stanco nella sua stanza per
coricarsi e salutò il suo assistente con poche parole, ma con uno sguardo pieno
di affetto e gratitudine, come se presentisse la fine. Il giorno dopo perse
conoscenza e l’11 agosto alle 9 di sera
spirò. Una settimana dopo vennero
celebrati a Birmingham i funerali, secondo le istruzioni da lui lasciate con la
precisione consueta.
(Alla scoperta di Newman 13 –
continua)
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