La prima grande conversione
Verso i quindici anni John Henry
dovette affrontare due grandi prove:
la
piccola banca di suo padre fece fallimento a causa delle guerre napoleoniche; il ragazzo si ammalò gravemente e rimase al collegio
durante le vacanze mentre i compagni tornavano in famiglia. In questa occasione
fu aiutato dal rapporto con un giovane insegnante di grande fede,
Mr. Walter Mayers,
cappellano all’Università di Oxford e pastore anglicano evangelico. Questi gli suggerì
alcuni buoni libri, che
contribuirono a chiarire i molti
dubbi su Dio e sulla religione suscitati in John Henry dagli scritti di David Hume
e del filosofo francese Jean Jacques Rousseau, letti in precedenza.
Venne così il
giorno in cui egli fece una grande scoperta: comprese che Dio, che è l’Onnipotente,
creatore del cielo e della terra, con tutte le sue meraviglie, è dentro ognuno
di noi! Lo stesso Dio potente era
presente nella sua anima! Questa presa di coscienza fu un incontro con Dio e
cambiò John Henry per sempre. La solitudine era
sconfitta. Si entusiasmò perché gli
bastava chiudere gli occhi e rendersi conto che Dio era in lui! Oppure guardare
i grandi boschi, le dolci colline verdi, il profondo mare blu e l’immenso cielo
stellato sopra di lui, cose che solo Dio poteva aver fatto. Inoltre scoprì
che il dispiacere che ora provava per avere creduto alle teorie che davano una
visione errata di Dio, altro non era che la capacità di riconoscere il Bene e
la Verità, come una voce che sentiva in sé e lo aiutava a scegliere
correttamente (ciò che si chiama Coscienza Morale e che egli da allora in poi difese
strenuamente).Dio non era più
solo un Essere molto potente, ma un Padre che lo amava: egli non sarebbe mai
più rimasto senza la compagnia di questo Amico. Ora il suo cuore era pieno di
Dio, non della sola idea di Dio: si trattava di una relazione personale con
Lui. Comprese che il cristianesimo è molto più di un insieme di regole e
prescrizioni: è sapere di essere figli di Dio; esse vengono date per aiutare a
vivere come suoi figli. Da allora in poi la vita di Newman non fu mai più la
stessa. Dopo questa sua “prima conversione” il motto
di John Henry fu: “La santità piuttosto che la pace”.
In questi anni di
crescita, John Henry amava scherzare amichevolmente. Scrisse alle sue sorelle
lettere gioiose e piene di umorismo, nelle quali si può intravvedere la sua amabile personalità.
Lettera alla sorellina J.C. Jemina “Una cosa
della tua lettera che mi ha deluso molto è questa. Alla fine dici: tutti noi ti
mandiamo il nostro affetto, con la tua affezionata sorella, J.C. Jemima Newman.
Di conseguenza con molta naturalezza io mi aspettavo che ti avessero mandato da
me, visto che la tua lettera sembrava indicarlo. Inoltre in fondo al pacco
c’era un blocco pesante di qualcosa, che io ritenni fossi tu; così cominciai ad
aprirlo molto velocemente, pensando di darti un po’ di aria fresca, della quale
senza dubbio avevi bisogno. Quando ho aperto quel blocco pesante, si rivelò…una
torta! Credimi
sempre, mia cara Jemima
il tuo affezionato fratello”
John
Henry raggiunse la consapevolezza che la sua vita interessava a Dio e ciò fu la
base delle sue scelte. Divenne un soldato di Cristo, non su un campo di
battaglia, non usando un fucile o una spada, ma penna e inchiostro, armi con le
quali fece un grande bene. Fu molto coraggioso, affrontando molti ostacoli e
persino dei nemici, come vedremo.
Il tempo
passava e John Henry cresceva; arrivò l’ora di andare alla scuola successiva.
Alla Scoperta di Newman n.2 – Continua – Vai al numero 1
1 commento:
Questa mattina ho dedicato un po' di tempo a curiosare sul blog. Anzitutto ho letto la seconda puntata della vita di Newman e devo dire che la semplificazione rispetto al testo originale è ok. Penso proprio che i nostri ragazzi medie/superiori possono capirla e l'idea della narrazione a puntate e un ulteriore alleggerimento.
Mi sono poi soffermata sulle visite guidate e sulle mostre, commuovendomi del cammino fatto fino ad ora, senza pensare alle mancanze o lentezze che pur ci sono state...
La pandemia non ci può fermare! Luigina Berlai
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