La terza conversione: Newman diventa cattolico di Santa Romana Chiesa
Degli anni di
studio e preghiera a Littlemore ci rimangono le numerosissime lettere che
Newman scrisse alle sorelle e agli amici più intimi, confidando i pensieri che
gli si affollavano alla mente riflettendo sugli scritti degli antichi Padri
della Chiesa primitiva. Newman approfondì lo studio dei Padri, per capire se
avevano radici solide le obiezioni del protestantesimo ad alcune credenze e
pratiche dei cattolici: l’autorità papale, alcune particolarità attribuite alla
Madonna, il purgatorio, la Santa Messa
celebrata come il riaccadere del sacrificio di Cristo, la preghiera rivolta ai
Santi. “Tali credenze avevano dato sviluppi negativi o positivi per la fede del
popolo?” Newman si chiedeva con passione e amore di verità: “Se i primi santi e
grandi maestri della fede, come Sant’Atanasio o San Basilio, si risvegliassero
ora, quale potrebbero considerare come la loro vera Chiesa?” La risposta per lui, in base ai suoi studi,
era ormai chiara: la Chiesa Cattolica Romana. Egli capiva che raggiunta questa
chiarezza, se fosse rimasto anglicano, Dio gliene avrebbe chiesto conto.
Nel 1844 comunicò la convinzione raggiunta sulla
Chiesa Cattolica ai suoi amici John Keble ed Edward Pusley, che cercarono di
dissuaderlo, senza riuscirci, cosicché si allontanarono da lui. Anche altri
della sua cerchia fecero lo stesso, molto addolorati della perdita per la
Chiesa Anglicana di una tale persona eccezionale. A John Henry Newman furono
necessari grande coraggio e determinazione, nella certezza raggiunta nella
preghiera che quello fosse ciò che desiderava per lui il suo Grande Amico, dal
quale aveva ricevuto tanti speciali doni nella vita. Infatti il grande passo
gli richiedeva l’allontanamento dalla sua famiglia e il distacco da molti
amici, oltre all’abbandono definitivo degli importanti incarichi avuti nella
Chiesa Anglicana.
La strada da
intraprendere con l’aiuto dello Spirito Santo era ormai chiara: diventare
cattolico di Santa Romana Chiesa.
Il fatto avvenne in modo riservato e tranquillo nell’autunno del 1845 a Littlemore. Ad uno degli amici più intimi, che si erano già fatti accogliere nella Chiesa Cattolica negli ultimi mesi, Newman chiese di mandargli Fra Dominic Barberi, un missionario passionista che viaggiava per l’Inghilterra.
Così avvenne: il frate arrivò fradicio, dopo un viaggio di parecchie ore sulla piattaforma superiore di una diligenza, sotto una pioggia battente. Mentre cercava di farsi asciugare i vestiti, in piedi presso al camino, con grande meraviglia si vide davanti il famosissimo sacerdote anglicano di Oxford, che umilmente gli chiedeva una confessione generale. La mattina dopo, il 9 ottobre 1845, John Henry Newman fece la sua professione di fede e ricevette la santa Eucarestia col rito cattolico.La sua
conversione fu un terremoto per il mondo protestante, data la grande influenza
spirituale che egli esercitava in tutta l’Inghilterra.
Con la sua
sensibilità poetica Newman più tardi scrisse che questo avvenimento fu per lui
come l’approdo ad un porto sicuro, dopo un lungo viaggio in mare, pieno di traversie
e preoccupazioni. Ora aveva trovato la pace ma non disprezzava certo i suoi
compagni protestanti con cui aveva iniziato il suo cammino di fede. La sua
conversione era il risultato della sua lunga, ardente ed onesta ricerca della
verità, perseguita a piccoli passi, verificandone strada facendo la
ragionevolezza e facendosi guidare dallo Spirito Santo, stando attento ai suoi
doni e alle sue ispirazioni, ma anche con molto studio ed impegno personale.
Il soggiorno a
Littlemore fu molto importante per la vita di Newman; gli edifici sono
conservati ancora oggi e sono meta dei pellegrini che desiderano visitare i
luoghi in cui è avvenuta la sua conversione.
Alla Scoperta di Newman n.7 – Continua – Vai al numero 6
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